Il disastro causato dalla Iplom a Fegino va a colpire un territorio che da anni e’ in preda a speculazioni e incuria. La perdita avviene in un contesto ambientale fortemente provato, ora anche dai cantieri TAV TERZO VALICO, dove gli impianti obsoleti corrono di fianco a case e scuole. Come al solito i padroni si occupano solo dei profitti mentre ambiente da tutelare, diritti e salari dei lavoratori sono solo fastidi. Che tutto questo avvenga in valpolcevera o nel ponente genovese non e’ casuale. Da anni questi territori sono stati abbandonati e lasciati in preda a speculatori, costruttori di ipermercati, holding politico affariste che vogliono costruire infrastrutture inutili come gronda o terzo valico. Sono territori dove la disoccupazione, soprattutto tra i giovani, e’ elevata, i servizi e la sanita’ vengono tagliati e dove l’unico modello di sviluppo possibile sembra essere quello di distruggere ulteriormente il territorio.
Come al solito, mettono in scena un teatrino in cui a pagare sono le vittime predestinate: gli abitanti e i lavoratori della Iplom messi in cassa integrazione.
Per invertire questa situazione occorre cambiare modello di sviluppo. L’ambiente non e’ incompatibile col lavoro ma e’ incompatibile col capitalismo, con i partiti servi dei padroni (Pd e destra sono indistinguibili….).
Essere solidali con i cittadini colpiti da questo disastro, dai continui disagi e con i lavoratori che pagheranno per tutti significa quindi organizzarsi e lottare per ricostruire una forza popolare per cittadini e lavoratori. Una forza che combatta padroni, mafiosi e sfruttatori cominciando a mandare a casa la classe politica che li sostiene.