Da circa un mese abbiamo attivato il telefono rosso per assistere lavoratori e lavoratrici anche in questa fase di emergenza e lockdown.
Molte persone che ci hanno contattato ci hanno raccontato delle loro precarie condizioni economiche, di come la crisi che stiamo vivendo ha fatto sì che la loro condizione lavorativa, già precaria e sottopagata da prima, sia esitata ora in una totale o quasi assenza di reddito, alla quale molto spesso si associano insicurezza dell’abitazione, problemi di salute, disabilità.
In questa situazione emerge prepotentemente l’insufficienza delle misure prese fino a qui dai
governanti a tutti i livelli. Il Governo ha annunciato fondi per i comuni pari a 4,3 miliardi di euro, prioritariamente consistenti nell’anticipo del Fondo di solidarietà comunale al quale gli stessi Comuni contribuiscono. I 600 euro per le partite IVA (tra l’altro destinate a pioggia a tutte, senza considerare che all’interno della categoria dei lavoratori autonomi fanno parte anche alcuni
liberi professionisti che di certo non hanno bisogno di contributi pubblici) stentano ad arrivare e la Cassa Integrazione non verrà elargita per settimane lasciando moltissime famiglie senza reddito.
A Genova sono arrivati 3 milioni di euro e sono stati distribuiti i buoni spesa a 33mila persone su 43mila richieste presenti nella graduatoria. Il Comune ha già annunciato che i fondi sono finiti e al momento si proverà a tamponare con le donazioni private. Gli importi stanziati sono del tutto insufficienti, sia perché sono stati lasciate senza aiuti migliaia di persone aventi diritto, sia perché evidentemente un buono spesa di 100 euro può al limite tamponare la situazione solo per un tempo limitato.
Per questo chiediamo la rottura del patto di stabilità dei Comuni e la sospensione dei
pagamenti dei prestiti alle Banche per gli enti locali.
Per tutto questo abbiamo deciso di istituire uno sportello telefonico di Solidarietà popolare, al quale segnalare situazioni di assenza di reddito e di difficoltà economiche, criticità nelle richieste di sussidi
pubblici (disoccupazione, reddito di cittadinanza, bonus baby sitter), mancata ricezione dei buoni spesa comunali.
Come in altri città, anche a Genova Potere al popolo inizierà la distribuzione di pacchi spesa a persone in difficoltà, un piccolo aiuto che evidentemente non può colmare il grande vuoto lasciato dalle Istituzioni, ma che può dimostrare come la solidarietà dal popolo per il popolo può essere un’arma importante in situazioni di difficoltà.
Per questo chiediamo il contributo di tutti e tutte, ognuno secondo le proprie possibilità: lanciamo oggi la raccolta fondi (via PayPal https://paypal.me/pools/c/8oefyZQpCK o su IBAN) e chiediamo a chiunque ci voglia aiutare di contattarci al numero+39 333 313 2619.
Uniti saremo tutto!
Potere al Popolo Genova