Il Comune di Genova sta per chiudere il bando sull’assegnazione degli appalti per le mense scolastiche. Ovviamente, la Giunta Bucci si sta rimangiando tutte le promesse elettorali (ritorno alle mense interne, aumento della qualità dei servizi) ed emana un regolamento che potrebbe durare 5 anni, dove vengono ridotti i livelli di qualità, si introducono nuove possibilità di subappalto dei servizi, non si garantisce il reintegro ai lavoratori precedentemente impiegati, si introducono enti terzi al controllo qualità sottraendolo ai genitori.
Quindi il servizio, già ampiamente contestato con le precedenti giunte, è destinato a peggiorare.
L’assessore dichiara che ci sono problemi economici e parla di un gran numero di morosi (che li vogliano espellere dal servizio come accade con altre giunte di destra?).
In realtà il problema sta a monte. I soldi il Comune li dà ad aziende che cercano il massimo profitto. Il patto di stabilità degli enti locali agisce come una tagliola e poco importa a tutti della qualità del servizio o dei diritti di chi ci lavora.
Per reinternalizzare il servizio occorrerebbe procedere ad assunzioni e investimenti e quindi bisogna disobbedire alle leggi che impongono privatizzazioni ed esternalizzazioni.
Ovviamente nessuno tra i governanti ha intenzione di farlo. Le mense scolastiche sono un diritto dei ragazzi e del personale scolastico. I tagli al servizio colpiscono loro ma anche chi ci lavora in modo sempre più precario e ricattabile. Occorre cercare, il più possibile, l’unità di intenti tra i fruitori del servizio e il personale addetto.
Potere al popolo è solidale con i genitori che lottano per la qualità del cibo scolastico, ed è solidale con i lavoratori che lottano per un salario e un lavoro degno. Solo disobbedendo alle regole di bilancio e reinternalizzando le mense nelle singole scuole o in piccoli distretti sarà possibile avere un maggiore controllo sulla qualità del servizio e garantire maggiori diritti al personale.