Per cinque giorni a Genova, il trasporto pubblico cittadino è stato bloccato dall’iniziativa autonoma degli operai AMT. Ciò ha obbligato sia i sindacati di regime, il cui peso all’interno dell’azienda è ridotto all’osso, sia il “sindacato autonomo” a cavalcare la tigre della rabbia operaia.
Sabato mattina, dopo una votazione farsa, lo sciopero è terminato sancendo, di fatto, una tregua armata. Al momento non ci sono né vinti, né vincitori. Una situazione di stallo che lascia aperte diverse prospettive. Questa lotta non si è limitata a questo, poiché da un lato ha assunto una valenza nazionale in relazione ai nodi del trasporto pubblico, dall’altro, ed è l’aspetto preponderante, ha indicato i non improbabili scenari che il conflitto capitale/lavoro salariato potrebbe riservare di qui a poco. Tutto ciò contribuisce non poco, sul piano del dibattito politico complessivo, a ricalibrare intorno alla centralità del lavoro operaio e subordinato i limiti e le genericità emersi dentro le giornate romane del 18 e 19 ottobre. (prosegue scarica l’allegato) SCARICA