Le compagne e i compagni brutalmente arrestati/e venerdì durante una serata alla ex latteria di Sarzano sono usciti/e dal carcere. A loro va il nostro abbraccio solidale.
Nei giorni scorsi abbiamo partecipato alle iniziative di solidarietà sia nelle strade che davanti al carcere.
Al di là delle differenze era fondamentale stabilire che quello che era accaduto era inaccettabile. Chi tocca uno tocca tutti.
Oggi siamo quindi contenti che i compagni, le compagne e chi ha dimostrato affetto militante nei confronti degli arrestati possa abbracciare chi esce dalle mura di Marassi e Pontedecimo.
Paradossalmente, la scarcerazione avviene mentre in città scoppia un bubbone enorme con gli arresti dei vertici dell’intreccio tra politica, imprenditoria e mafia. Di questi arrestati ovviamente non ci frega niente se non per capire cosa potrà succedere nei prossimi mesi, perché si rischia che a pagare siano, come sempre, i lavoratori. Questi signori di carcere ne faranno poco. Ma non è questo il punto. Infatti dei Rolex, degli yacht e delle ville non ci interessa discutere. Perché sappiamo che , anche se la chiamano corruzione, è il normale funzionamento di un sistema che schiaccia i lavoratori, taglia sanità e welfare, reprime chi cerca di organizzare le lotte dei lavoratori e si schiera, coerentemente con il proprio interesse, verso chi alimenta le guerre. Si chiama capitalismo. Festeggeremo solo quando questo sistema sarà fatto saltare in aria, non dalle procure ma da coloro che da questo sistema vengono schiacciati.
Genova City Strke