Domenica 26 novembre: corteo regionale a sostegno della Palestina

Domenica 26 novembre, ore 15 Piazza Caricamento. Genova City Strike sostiene e invita alla massima partecipazione. Di seguito il comunicato di convocazione del corteo

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𝗖𝗢𝗥𝗧𝗘𝗢 𝗥𝗘𝗚𝗜𝗢𝗡𝗔𝗟𝗘 𝗣𝗘𝗥 𝗟𝗔 𝗣𝗔𝗟𝗘𝗦𝗧𝗜𝗡𝗔 𝗔 𝗚𝗘𝗡𝗢𝗩𝗔

𝗣𝗘𝗥 𝗟𝗔 𝗟𝗢𝗧𝗧𝗔 𝗗𝗜 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗔𝗡𝗧𝗜𝗖𝗢𝗟𝗢𝗡𝗜𝗔𝗟𝗘

𝗣𝗘𝗥 𝗦𝗣𝗘𝗭𝗭𝗔𝗥𝗘 𝗟’𝗔𝗦𝗦𝗘𝗗𝗜𝗢 𝗔 𝗚𝗔𝗭𝗔

𝗣𝗘𝗥 𝗙𝗘𝗥𝗠𝗔𝗥𝗘 𝗜𝗟 𝗚𝗘𝗡𝗢𝗖𝗜𝗗𝗜𝗢

Non possiamo restare in silenzio di fronte al 𝗚𝗘𝗡𝗢𝗖𝗜𝗗𝗜𝗢 in mondo visione che Israele sta compiendo contro la popolazione palestinese della striscia di Gaza: un massacro che ha ucciso 11 mila persone (di cui 4 mila bambini) e ne ha ferito 30 mila. Oltre 30 mila tonnellate di esplosivo sono state sganciate colpendo scuole, ospedali e altri edifici protetti dal diritto internazionale. Questi atti sono da chiamare con il nome che hanno: crimini di guerra e pulizia etnica. Un milione e mezzo di civili è stato costretto senza acqua, cibo, elettricità, carburante, medicinali ad abbandonare la propria casa. Una 𝗡𝗔𝗞𝗕𝗔 continua, una catastrofe umana!

Non dobbiamo cadere nella trappola in cui cadono molte ben intenzionate persone che *decontestualizzano e destoricizzano* gli eventi del 7 Ottobre. La realtà d’occupazione e pulizia etnica in terra palestinese è soltanto peggiorata ed esisteva molto prima del 7 in ottobre. Il popolo palestinese da oltre 75 anni è coinvolto in una lotta di liberazione: una lotta per liberarsi del colonialismo. Restando neutrali e in silenzio siamo: complici della pulizia etnica messa in atto, complici nella devastazione dei villaggi palestinesi, complici degli insediamenti coloniali, complici nella negazione del diritto al ritorno, complici degli arresti indiscriminati, complici del furto delle risorse idriche ed energetiche e in ultimo complici della violazione delle 73 risoluzioni ONU che Israele ha sempre disatteso.

𝗜𝗹 𝗺𝗮𝘀𝘀𝗮𝗰𝗿𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝗳𝗲𝗿𝗺𝗲𝗿𝗮̀ 𝗳𝗶𝗻𝗰𝗵𝗲́ 𝗶𝗻 𝗣𝗮𝗹𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝗮 𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗿𝗮̀ 𝘂𝗻𝗼 𝗦𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗹𝗼𝗻𝗶𝗮𝗹𝗲. 𝗡𝗼𝗻 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗰𝗶 𝗽𝗮𝗰𝗲 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮.

Il 𝗚𝗘𝗡𝗢𝗖𝗜𝗗𝗜𝗢 perpetrato a Gaza viene spacciato dalle democrazie occidentali come necessario diritto alla autodifesa di Israele. Dobbiamo renderci conto che giustificare un 𝗚𝗘𝗡𝗢𝗖𝗜𝗗𝗜𝗢 con il diritto all’autodifesa è un abominio che conferma un ritornello storico affatto nuovo. E’ la cieca legge dei due pesi due misure: incapace di riconoscere Israele come responsabile, animata da un ideologia razzista e in grado di offuscare il disastro che il popolo palestinese vive.
A questa cecità si stanno opponendo milioni di persone che in queste settimane si sono mobilitate in tutto il mondo per ribadire il loro sostegno alla lotta di liberazione palestinese. Non sostenere la resistenza palestinese significa non solo rendersi complici dell’ingiustizia ma anche rinnegare quella legge della Storia secondo cui i popoli, lottando, scrivono e riscrivono il loro destino.

Rispondiamo all’appello dei e delle palestinesi e alle genti del mondo scendendo nelle strade di Genova per chiedere:

– 𝗨𝗻 𝗶𝗺𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗰𝗲𝘀𝘀𝗮𝘁𝗲 𝗶𝗹 𝗳𝘂𝗼𝗰𝗼, *fermare il* 𝗴𝗲𝗻𝗼𝗰𝗶𝗱𝗶𝗼 𝗮 𝗚𝗮𝘇𝗮 𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗹’𝗶𝗻𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗶𝘂𝘁𝗶 𝘂𝗺𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶.
– 𝗦𝗼𝘀𝘁𝗲𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗹𝗼𝘁𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗲 𝗹𝗮 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗼𝗽𝗼𝗹𝗼 𝗽𝗮𝗹𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝗲𝘀𝗲.
– 𝗢𝗽𝗽𝗼𝗿𝘀𝗶 𝗮𝗹 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗺𝗲 𝗱𝗶 𝗮𝗽𝗮𝗿𝘁𝗵𝗲𝗶𝗱, 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗮𝗽𝗲𝘃𝗼𝗹𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗮𝗰𝗲 𝘀𝗮𝗿𝗮̀ 𝗹’𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗼 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗼𝗰𝗰𝘂𝗽𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲.
– 𝗢𝗽𝗽𝗼𝗿𝘀𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗴𝘂𝗲𝗿𝗿𝗮, 𝗮𝗶 𝘁𝗿𝗮𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗶 𝗮𝗿𝗺𝗶 𝗲 𝗮𝗶 𝗰𝗼𝗹𝗼𝗻𝗶𝗮𝗹𝗶𝘀𝗺𝗶 𝗼𝗰𝗰𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗶
– 𝗖𝗵𝗶𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗹’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗿𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗮𝗯𝗼𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝘁𝗿𝗮 𝗮𝗰𝗰𝗮𝗱𝗲𝗺𝗶𝗲 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗲 𝗲 𝗶𝘀𝗿𝗮𝗲𝗹𝗶𝗮𝗻𝗲, 𝗮𝗳𝗳𝗶𝗻𝗰𝗵𝗲́ 𝗹𝗲 𝘂𝗻𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶𝘁𝗮̀ 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘂𝗻 𝗹𝘂𝗼𝗴𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝗲𝗰𝗻𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗲 𝗯𝗲𝗹𝗹𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗮𝗴𝗮𝗻𝗱𝗮 𝗱𝗶 𝗴𝘂𝗲𝗿𝗿𝗮.

– 𝗥𝗶𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗮𝗴𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗯𝗼𝗶𝗰𝗼𝘁𝘁𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗱𝗼𝘁𝘁𝗶 𝗶𝘀𝗿𝗮𝗲𝗹𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶 𝗿𝗲𝗻𝗱𝗼𝗻𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗼𝗰𝗰𝘂𝗽𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗮.

𝗥𝗜𝗨𝗡𝗜𝗔𝗠𝗢𝗖𝗜 𝗖𝗢𝗡𝗧𝗥𝗢 𝗟𝗔 𝗣𝗨𝗟𝗜𝗭𝗜𝗔 𝗘𝗧𝗡𝗜𝗖𝗔 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗣𝗔𝗟𝗘𝗦𝗧𝗜𝗡𝗔 𝗜𝗡 𝗖𝗢𝗥𝗦𝗢 𝗗𝗔 𝟳𝟱 𝗔𝗡𝗡𝗜 𝗘 𝗥𝗜𝗖𝗢𝗥𝗗𝗜𝗔𝗠𝗢𝗖𝗜 𝗖𝗛𝗘:

Bombardare scuole e ospedali è un 𝗖𝗥𝗜𝗠𝗜𝗡𝗘 𝗗𝗜 𝗚𝗨𝗘𝗥𝗥𝗔
Radere al suolo intere città e deportarne gli abitanti è 𝗣𝗨𝗟𝗜𝗭𝗜𝗔 𝗘𝗧𝗡𝗜𝗖𝗔
Lasciare un popolo senza acqua, cibo e medicinali sotto le bombe che continuamente lo decimano è 𝗚𝗘𝗡𝗢𝗖𝗜𝗗𝗜𝗢.