Ovviamente, la redazione di questo sito e tutto Genova City Strike è solidale con i compagni e le compagne di Genova Antifascista. Pubblichiamo il contributo di Slang Usb Liguria e lo condividiamo. Occorrerà riflettere attentamente sul significato che si porta dietro la giornata del 10 febbraio, con le condanne spropositate, simbolo allarmante di cosa si sta muovendo nel cuore dello Stato Italiano. Sull’argomento ritorneremo con un ragionamento più ampio. Nel frattempo, buona lettura
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Per potervi raccontare quello che è successo nella nostra città ieri, 10 Febbraio 2022, occorre fare un paio di passi indietro nel tempo.
È il 23 Maggio 2019, le strade della nostra città vengono attraversate da giganti mezzi arancioni e da un numerosissimo numero di persone, è il corteo dei lavoratori portuali, pilastri della classe lavoratrice della nostra città. E fin qua questa storia non ha nulla di strano, anzi, vista e considerata la storia della nostra città è tutto perfettamente normale.
Ciò che non è stato affatto normale, è quello che successe quello stesso pomeriggio. Infatti, la giunta della Lega, nonostante le recenti tensioni che si erano registrate nei mesi precedenti, decise comunque di concedere piazza Marsala per un comizio al partito di estrema destra Casapound, dichiaratamente neofascista, in chiusura della campagna elettorale.
Per la giunta e le istituzioni, lo svolgimento di quel comizio si doveva tenere a qualunque costo, ecco che viene così spiegata l’enorme forza di polizia schierata quel giorno a difesa di qualche decina di ratti neofascisti.
La risposta della città non tardò ad arrivare e alle 15.00 del pomeriggio, più di mille persone si ritrovano in piazza Corvetto, a 50 mt d apiazza Marsala, di fronte a centinaia di forze dell’ordine, alari e mezzi blindati. Non passa molto tempo e in piazza corvetto, circa un centinaio di persone al grido di Genova antifascista si dirigono verso gli alari per manifestare il proprio dissenso e, di fatto, impedire il comizio. A qualunque costo. Comincia un lancio di oggetti e una battitura degli alari, posti a difesa dei fascisti. Proprio come la polizia, che non tardò a rispondere.
Ci fù prima un indiscriminato lancio di lacrimogeni, che di fatto intossicò tutte le mille persone presenti in piazza. Anziani, bambini, famiglie coi passeggini, disabili, uomini, donne, tutti, nessuno escluso. E sempre nessuno potè scappare, anche se avesse voluto, tutte le strade della piazza erano bloccate dalle forze dell’ordine. Piazza Corvetto diventò di fatto una gabbia.
Poi le cariche, gli scontri. La piazza resistette molto orgogliosamente, forte dei propri valori antifascisti. E lo farà sempre, a qualunque costo.
Quella giornata però, un costo lo ha avuto, ed è qui che torniamo a ieri, 10/02/2022. Infatti dopo piazza Corvetto una cinquantina di antifascisti/e sono stati denunciati, e nacque così un maxi processo politico quasi senza precedenti. Scandalose sono state le tempistiche di questo maxi processo, che di fatto, si è concluso dopo neanche 1 anno e mezzo dal suo inizio.
Proprio ieri 47 compagni/e sono stati condannati a pene pesantissime che vanno da i 6 mesi ai 4anni di reclusione. Diventando così vittime di una macchina repressiva che viene sempre più spesso attuata nelle piazze, fuori dalle fabbriche, ai picchetti antisfratto.
E no, per assurdo ancora non è finita.
Sempre ieri, a sole 10 ore dalle sentenze, espresse dal tribunale ai danni dei compagni e delle compagne, ancora una volta viene concesso uno spazio ai fascisti, che si radunano in una trentina per commemorare i caduti delle foibe. Ancora una volta con la celere a loro difesa e sempre ancora una volta con gli e le antifasciste a 50 mt a ribadire che a Genova i Fascisti non li vogliamo.
Questa volta niente scontri, ma la tensione è stata altissima, la giornata si è conclusa vicino alla sede di Casapound ove i suoi ratti si sono rintanati scortati dalla polizia.
Due cose emergono da questa storia, la prima è che i fascisti a Genova per poter uscire dalle fogne hanno bisogno di essere difesi dallo stato, la seconda è l’ammirevole tenacia e voglia di lottare con cui i compagni e le compagne, dopo esser stati denunciati hanno trovato le forze di reagire ancora una volta alla meschina e vile presenza dei topi in città.
Come sindacato di nuova generazione e dichiaratamente antifascista, crediamo che sia fondamentale riportare questa forza e voglia di lottare nelle battaglie e nelle piazze di noi giovani, precari, sfruttate e sottopagate, maltrattate e molestati.
CONTRO OGNI TIPO DI SFRUTTAMENTO, FASCISMO ED OPRESSIONE.
Slang USB