Di seguito la presa di posizione da parte dei lavoratori portuali di USB in relazione alla fusione tra PSA e Sech che porta una azienda privata a gestire la stragrande maggioranza del traffico portuale nel porto di Genova
Dopo l’acquisizione da parte del gruppo PSA (Port of Singapore Authority) del controllo di SECH ci domandiamo se sia corretto “regalare” a Singapore parti del Porto di Genova che, oltre ad essere uno dei principali scali e uno fra i più importanti del Mediterraneo, è un bene pubblico perché di interesse collettivo.
Quello che sta avvenendo negli scali genovesi è infatti un vero e proprio mercato privato, in barba alle concessioni e alle norme di legge, come se non ci fossero regole a tutela del bene pubblico. Basti pensare al voltafaccia di SECH che dall’alleanza con MSC già benedetta ufficialmente da tutte le istituzioni e dopo l’investimento di 250 milioni pubblici su Calata Bettolo, è passato con PSA senza che l’Autorità di sistema e Signorini abbiano avuto la dignità di opporsi, lavandosene le mani come Pilato come ogni volta che c’è da contraddire la volontà del potente PSA.
Nonostante l’evidente concentrazione monopolistica, alla faccia degli interessi pubblici e persino della merce: PSA, dopo l’acquisizione di SECH, controlla oggi oltre il 70% dei container in transito a Genova e da esso dipendono le ore di lavoro e i salari di oltre la metà dei lavoratori portuali.
Come verranno gestite le due società di Pr° e di Calata Sanità da parte di PSA? Parti di azienda verranno terziarizzate, come ad esempio reparti di manutenzione, gestione informatica e reparti di amministrazione? O verrà creata una terza azienda gestita simultaneamente dalle prime due? Che ne sarà dei rispettivi lavoratori? E dei turni della CULMV?
Perché si permette che un patrimonio come il Porto di Genova, d’interesse nazionale, subisca un’azione monopolistica di società con capitali esteri e in maggioranza non comunitari? Non esiste la Golden Share nel porto? A chi non interessa?
La nostra preoccupazione è che si presentino grossi problemi che ricadano sui lavoratori, anche di tipo giudiziario, come i ricorsi presentati al TAR dai concorrenti, mettendo cosi a rischio il sistema porto e tutti coloro che ci lavorano.
In un momento delicato come quello che stiamo vivendo a causa dell’emergenza Covid, che già mette a dura prova l’economia e la salute dei lavoratori, ci preoccupa che non vengano applicate le garanzie di tutela del lavoro .
Proponiamo un dibattito con i lavoratori coinvolti, dai portuali TUTTI, agli autotrasportatori e ferrotrasportatori, agli agenti e agli spedizionieri, compresi i reparti amministrativi e impiegatizi, perché un monopolio è un danno per tutti.
Rivendichiamo informazioni e chiarezza per i lavoratori e la città da parte di Palazzo San Giorgio e del concessionario PSA.
Pretendiamo chiarezza!
Usb Porto Genova