Scritto da: Alina Elsie, Partido de losTrabajadores – Paraguay
Tradotto da: Bricspsuv Italia
Salute: Il 7 marzo 2020, il Ministero della Salute conferma il primo caso di COVID-19 in Paraguay, riguardante un paziente proveniente dall’Ecuador. Oggi, data 16 aprile, sono stati confermati 199 casi, 8 in fin di vita, 5 ricoverati gravi, 30 casi in miglioramento e un totale di 4612 tamponi effettuati. Oggi è stato realizzato il numero più alto di tamponi e vi sono 25 nuovi casi, i quali prima non superavano i 13 casi al giorno, ciò dimostra la mancata conoscenza del numero reale di infetti nella popolazione, nonostante il governo abbia imposto una severa quarantena, la curva dei contagi non è scesa, anzi sta aumentando. Ciò mette a dura prova uno dei peggiori sistemi sanitari di tutta l’America Latina, reduce da anni di saccheggio e tagli, il cui personale sanitario lavora in condizioni di precariato e si sta ancora riprendendo da una delle più grandi epidemie di dengue (è una malattia infettiva tropicale causata dal virus Dengue, la malattia è trasmessa da zanzare del genere Aedes, in particolar modo la specie Aedes aegypti) che ha colpito il paese. Giusto qualche mese fa i medici occupavano le strade di Asunción per rivendicare i propri diritti, salari migliori e una pensione dignitosa. Oggi sentire la stampa meschina e capitalista chiamarli “eroi”, fregandosene delle pessime condizioni in cui lavorano,dà quasi disgusto.
E’ importante ricordare, in questo mare di corruzione impunita, e in una società con scarsa memoria, che uno dei principali responsabili della messa in atto di una cuarantena preventiva in Paraguay è stato il Dottor Guillermo Sequera, direttore della Vigilanza Sanitaria, il quale si è distaccato per le sue dichiarazioni riguardanti l’università e la sanità pubblica e gratuita. Tali dichiarazioni hanno immediatamente risvegliato la destra rabbiosa e sanguinaria, la quale non ha esitato nel farlo passare per comunista, facendo così rivivere il fantasma lasciato dall’ultima dittatura militare nel paese.
L’inesistente capacità di risposta sanitaria di fronte a uno scenario apocalittico, pone il Dottor Guillermo Sequera come protagonista principale superando lo stesso Ministro della Salute e il capo di Stato Esteban Mario AbdoBenitez.
Prima della fine di marzo, in tutto il Paraguay il sistema sanitario pubblico aveva a disposizione solo 20 posti in terapia intensiva con respiratori adatti al COVID-19. Dopo aver ricevuto uno scandaloso finanziamento di 1600 milioni di dollari, il governo ha annunciato l’abilitazione di 300 nuovi posti in terapia intensiva e la costruzione di un padiglione speciale all’interno dell’ Ospedale Nazionale di Itagua per curare gli infetti. E come c’era da aspettarsi, a pochi giorni dall’inizio dei lavori l’opera è stata sospesa per mancanza di fondi. Le misure di protezione e controllo sanitario hanno mostrato il volto più fascista delle forze pubbliche, criminalizzando l’inosservanza delle misure sanitarie solo al settore più vulnerabile della popolazione, rendendo virali video che mostrano la repressione e violazione dei diritti umani da parte di militari e polizia. D’altra parte vi è invece un minore controllo delle frontiere, principalmente dell’aereoporto Silvio Pettirossi di Asunción, dove il virus è entrato liberamente in Paraguay, in quanto la chiusura totale delle frontiere è avvenuta solo il 24 marzo, 14 giorni dopo l’inizio della quarantena. Infatti tutti coloro che sono arrivati in Paraguay nell’arco di quelle due settimane hanno semplicemente ricevuto indicazioni su come compiere la quarantena a casa propria, senza un vero e proprio monitoraggio da parte delle autorità sanitarie.
Tale il caso della oggi destituita senatrice del partito liberale, la pastora evangelica Maria Eugenia Bajac de Penner, la quale non ha rispettato la quarantena dopo il suo ritorno dal Perù, dove aveva partecipato ad un incontro antiabortista della chiesa evangelica. Le conseguenze sono state non solo uno scandalo per quanto riguarda l’utilizzo di fondi pubblici per tale viaggio, ma anche il fatto che la senatrice è risultata positiva al test per il COVID-19, infettando e mettendo in pericolo tutto il suo entourage. L’episodio più triste di questa storia senza fine di politici corrotti e fanatismo religioso è che uno dei morti è stato proprio l’autista della senatrice.
La sanità pubblica in Paraguay è in terapia intensiva.
Fonti: cifre e statistiche del Ministero della Salute Pubblica e Benessere Sociale, Paraguay.