In un albergo di Genova, il 3 agosto, la polizia italiana ha arrestato Luis Enrique Paredes del Pino. Si tratta di un medico con doppio passaporto peruviano-spagnolo da anni residente in Spagna dove lavora nel pronto soccorso di un ospedale nella regione centrale.
Il medico era stato già arrestato in Spagna su mandato internazionale e richiesta del governo sudamericano nel 2013, accusato di essere parte dell’organizzazione Sendero Luminoso attiva nella guerriglia comunista in Perù. I fatti contestati risalgono al 1993: in un ospedale peruviano il medico intervenne curando due coniugi per problemi generici. Qualche anno dopo uno dei pazienti dichiarò che il medico era membro di Sendero Luminoso all’interno di una serie di rivelazioni necessarie per ottenere dei benefici per una legge sui pentiti.
Luis Enrique Paredes del Pino ha sempre sostenuto di essere semplicemente un medico e di non essere tenuto a considerare altro che il diritto alla cura per tutti. La Spagna non aveva concesso l’estradizione nel 2013 per mancanza di prove e di garanzie di un trattamento equo. Ma il governo peruviano ha continuato a reiterare il mandato di cattura internazionale approfittando dell’inserimento di Sendero Luminoso nell’elenco UE delle strutture terroristiche internazionali.
Il primo processo al medico peruviano si tenne in una atmosfera surreale senza nessun verbale e con la giuria incappucciata per evitarne il riconoscimento. Il Perù era sotto la guida di Alberto Fujimori. Erano anni in cui le bande paramilitari uccidevano migliaia di oppositori. In un paese in cui la popolazione viveva e vive tuttora in condizioni disastrose. La guerriglia di Sendero Luminoso non era la sola attiva nel paese. Nel gennaio del 1997 avviene uno dei fatti più eclatanti. Il gruppo guerrigliero MRTA entrava nella residenza accanto all’ambasciata giapponese a Lima sequestrandone i membri. Dopo mesi di trattative col governo ci fu l’irruzione dei militari con l’uccisione di 14 compagni non ancora ventenni. Il caso scoperchiò almeno una parte degli orrori commessi dal regime di Fujimori.
Le guerriglie storiche sono ancora considerate organizzazioni terroristiche mentre le operazioni sporche, le violazioni dei diritti umani e la sofferenza della popolazione povera non ricevono nessuna reprimenda internazionale. Nel periodo tra il 1980 e il 2000 si stima che siano morti tra 50 mila e 70 mila persone nella guerra del governo contro Sendero Luminoso e MRTA. Molte persone appartenevano alla parte più povera delle zone andine. Anche fonti governative non possono fare altro che ammettere che almeno la metà dei deceduti o scomparsi sia legata alla repressione e all’azione dei governi in carica.
E le polizie internazionali eseguono senza fiatare gli ordini internazionali.
Collettivo Genova City Strike