Riportiamo un comunicato di Potere al Popolo Genova con il bilancio di un anno di giunta leghista a Genova
Un anno fa, i cittadini genovesi decisero che il centrosinistra del PD e di Doria avevano fallito e consegnarono la città alla Lega e alla destra. In questo periodo, la giunta Bucci e Garassino ha governato allo stesso modo di quelli che c’erano prima ma con in più una buona dose di razzismo, xenofobia e propaganda reazionaria.
Nel frattempo i poveri sono più di prima. Fino all’anno scorso, i mendicanti stazionavano nelle strade, rovistavano nei cassonetti o facevano lavori illegali. Dopo un anno continuano a far le stesse cose con la differenza che le giunte precedenti facevano finta di non vedere, quella di adesso decide di prendere a calci i mendicanti o multare chi è povero. Nel frattempo, a nessuno viene in mente che chi è povero dovrebbe essere messo in condizione di non mendicare, di non cercare roba nella rumenta o di avere un lavoro pagato.
Un anno fa i cittadini dei quartieri periferici si lamentavano della pulizia delle strade, del degrado di piazze e città. La giunta precedente non faceva nulla, quella attuale manda gli assessori con la polizia a fare i gradassi nei quartieri ma il risultato non cambia.
Il PD e il centrosinistra tagliavano gli autobus, esternalizzavano i servizi perchè dicevano di non avere i soldi. Quelli di adesso i soldi li spendono in scivoli d’acqua, ombrelli rovesciati appesi per aria ma per i servizi pubblici neppure un euro.
La giunta precedente diceva di essere antirazzista ma gli immigrati e i poveri costretti a vivere per strada o in quindici in una stanza non li vedeva. Quella di adesso gli immigrati li vede e li vuole cacciare perchè il degrado per loro sono i poveri e non chi li sfrutta.
Per il resto su alcune cose sono d’accordo: i soldi per le speculazioni inutili come terzo valico e gronda ci sono, per i servizi e il welfare no. Votano insieme una delibera non contro il fascismo ma contro tutti gli estremismi perché i razzisti in città li usano tutti e due: il PD per fare finta di essere un argine contro la destra, la Lega perché sono suoi alleati e gli portano voti e consensi.
Nel frattempo in città ci sono migliaia di case vuote, i manager pubblici continuano a guadagnare quattrini ma le aziende sono sempre a rischio di privatizzazione. L’industria continua a perdere luoghi e posti di lavoro. I giovani non hanno opportunità se non lavori temporanei, malpagati.
C’è chi ha lavorato per padroni, banche e speculatori. C’è chi ha deciso che i problemi erano legati alla parte più debole della società. Sono due forme diverse di pensare ma il risultato è sempre lo stesso per i lavoratori e i cittadini: una enorme fregatura.
A nessuno viene invece in mente che occorre lavorare contro il patto di stabilità per avere più risorse. A nessuno viene in mente che i servizi pubblici vanno potenziati. A nessuno viene in mente che l’acqua dovrebbe tornare pubblica. A nessuno viene in mente che invece di terzo valico e gronda si potrebbero finanziare una serie di interventi contro il dissesto idrogeologico, per mettere in ordine le case pubbliche, per aprire più asili. Opere utili che porterebbero anche lavoro.
A nessuno viene in mente che l’accoglienza di migranti e profughi può essere gestita in modo diverso trattando tutti come esseri umani dotati di diritti e doveri e non come carne da macello utile per speculare sui fondi o per impostare schifose campagne razziste.
Crediamo che moltissimi genovesi, in questi mesi, abbiano compreso che non esiste alternativa tra il partito delle banche e dei padroni e i partiti razzisti. E che l’alternativa non può che passare dalla presa di coscienza che i diritti dei poveri e degli sfruttati sono incompatibili con chi in questi anni ha lucrato sulla crisi arricchendosi sulle nostre spalle. Potere al Popolo è, in questo momento, l’unica alternativa per chi vuole cambiare lo stato di cose. E far tornare Genova una città vivibile, dove è possibile lavorare, dove l’accoglienza è una tradizione da riservare. E dove i lavoratori e gli sfruttati tornino a governare in base agli interessi di tutti coloro che amano questa città.