Mario (Mariano) Lupo era un operaio di Parma proveniente dal sud. Era nato a Cammarata nel 1952 e a Parma lavorava come piastrellista. Il 25 agosto 1972 aveva quindi vent’anni e militava in Lotta Continua. Dal 1968 Parma, come molte città italiane, era teatro di fenomeni eversivi legati all’estrema destra neofascista e alla strategia della tensione. La città aveva una forte maggioranza di sinistra ma la destra aveva aperto sedi di vari gruppi (tutti più o meno legati al Movimento Sociale Italiano). La sera dell’omicidio Mario Lupo si stava recando al cinema verso le ventidue accompagnato da due compagni (Alfonso Piazza e Giancarlo Ablondi). Il compagno Lupo aveva già avuto, nel pomeriggio, un diverbio con alcuni neofascisti nelle vicinanze di un bar. Gli stessi si recarono poi, alla sera, nei pressi del Cinema dove lavorava, come cassiera, Gabriella Signifredi che era una amica di Mario già intervenuta per sedare il diverbio del pomeriggio.
I tre compagni furono subito accerchiati da una decina di fascisti fuori dal cinema, tentarono di difendersi ma Bonazzi tirò fuori un coltello colpendo dapprima Piazza e poi Mario Lupo accorso per difenderlo. Prima di fuggire, i fascisti cominciarono ad urlare “dagli al cinese”.
I funerali di Mario Lupo si tennero qualche giorno dopo con la partecipazione di quasi tutta la sinistra di Parma. I processi accertarono la matrice fascista dell’attentato che, i media e gli avvocati degli imputati, cercarono di occultare parlando di lite per questioni sentimentali. Le pene però furono ridotte. Bonazzi fu condannato dapprima a undici anni mentre per i complici le pene furono ancora inferiori. Successivamente, in appello, la pena fu leggermente inasprita stabilendo la premeditazione dei fascisti.
Fino al 1976, le commemorazioni per Mario Lupo coinvolsero anche le istituzioni democratiche. Dal 1977 in poi l’acuirsi dello scontro tra il movimento e la sinistra parlamentare fece cadere nell’oblio il ricordo di Mario Lupo.
Pochi giorni dopo l’assassinio i compagni di Parma tennero una manifestazione cittadina in cui fu attaccata una sede del MSI. Nel volantino che invitava alla manifestazione si diceva tra le altre cose:
“Di fronte a questo criminale assassinio, di fronte al progressivo aumento delle violenze fasciste, è criminale dire e pensare di affidarsi allo Stato, alle forze dell’ordine, ai fascisti in divisa, per stroncare le bande di Almirante, protette dalla Dc, pagate dai padroni, cresciute all’ombra di quello stesso Stato che dovrebbe ora eliminarle”
Il 25 aprile del 1973, il “Comitato Antifascista Mario Lupo” depose una lapide sul luogo dell’attentato (più volte tolta e rimessa). Si leggeva:
“Mario operaio immigrato / comunista, ucciso dall’odio / e dalla violenza dei fascisti / la giustizia proletaria / ti vendicherà. / 25 agosto 1972”
Fonti:
1) https://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Lupo_(militante_comunista)
2) http://csmovimenti.org/wp-content/uploads/2013/10/07_omicidio_MarioLupo.pdf