Continua l’angosciata riflessione del PD e dei suoi intellettuali sul disastro alle amministrative. La esprime, come al solito, l’ex cattedratico Vittorio Coletti nel suo editoriale su Repubblica edizione Genova del 30 luglio.
Il Professore approfitta del fondamentale testo dell’ex consigliere comunale Simone Farello, “Ogni maledetto martedì”, testo che merita uno studio attento come ogni capolavoro della Letteratura Italiana. Ovviamente il Professore parte dalle fonti, come ogni studio serio e approfondito. Cita dunque il Farello forte delle sue tre ex legislature:
“Certi enti o aziende pubbliche garantiscono più le rendite di chi ci lavora che la collettività e assorbono risorse superiori al servizio erogato, sottratte ai non garantiti, ai deboli di oggi, che la politica dovrebbe proteggere,anche a costo di ridisegnare i confini dei diritti dei deboli di ieri, specie quando questi si sono trasformati in pure rendite di corporazione”
Il significato di questa frase ce lo spiega Coletti, dicendosi d’accordo con Farello. La colpa è degli spazzini trasformatosi in potenti (deboli di ieri…) e in preda a deliri corporativi.
D’altronde, poco sopra, ci viene detto senza ombra di dubbio che i lavoratori AMIU
“difendevano la proprietà pubblica non in nome del servizio pubblico, ma per difendere il privilegio del posto pubblico, col suo tasso consentito di inefficienza, inoperosità e assenteismo…”
Basterebbe già questo per capire il livello dell’argomentazione. La profondità dell’autocritica. Ma ovviamente non ci si ferma qua e l’odio di classe di Coletti verso i lavoratori AMIU non è finito. Più avanti infatti, il livello della critica si affina e raggiunge le vette di una vera e propria crociata. Si legge infatti:
“…i servizi pubblici servono molto di più a chi lavora che a chi li utilizza.”
Il motivo per Coletti è semplice:
“Che i netturbini di Genova non puliscano più, anzi siano materialmente scomparsi dalle strade, i genovesi lo sanno da tempo”.
È evidente per Coletti che si tratta tra l’altro di una manovra politica organizzata dai lavoratori. Viene sottilmente avanzato un cattivo pensiero:
“C’è chi dice che i netturbini, grati a Bucci, avrebbero persino ripreso provvisoriamente a pulire alcune strade, divenute negli ultimi, contestati mesi di Doria misteriosamente più sporche e trasandate del solito”.
Tutto questo giro di parole per dire che i lavoratori di AMIU sono dei fannulloni, che fanno un lavoro inutile e sono pure scorretti politicamente.
L’analisi non fa una piega. Più che Marchionne, siamo al livello politico di un Flavio Briatore, che dispensa teorie politiche fuori da una discoteca alle quattro del mattino. Ma faremmo un torto al livello politico dell’argomentazione se ci fermassimo qui. Ciò che conta, fuori dal dato specifico, è una riflessione più generale sul populismo e sulla capacità di discernere degli elettori visto che, per citare ancora il testo:
“…la verità difficilmente paga in politica (meglio, si capisce, le balle che la gente vuol sentirsi dire)”.
E poi la riflessione sul populismo vincente di una destra che raccatta voti tra i tutelati delle burocrazie e delle partecipate.
Sostanzialmente è chiaro: il populismo becero è quello di chi difende i lavoratori salariati, la cultura politica è quella del PD e del Professor Coletti che vanno in giro a sostenere che i netturbini non puliscono, sono sempre in mutua e godono di privilegi.
L’odio di classe espresso in maniera così becera fa sempre impressione. Evidentemente chi lavorava in Università guadagnando fior di quattrini può permettersi di gettare fango su lavoratori fondamentali per tutti, che portano a casa mille euro al mese. Rei soprattutto di aver capito che il PD lavorava per distruggere il servizio pubblico distruggendo i diritti loro e di tutta la comunità.
Per il resto Coletti e il PD possono tranquillizzarsi. Con la delibera che mantiene AMIU pubblica il sindaco di destra ha dimostrato solo di essere più furbo e intelligente di Farello, del PD e degli intellettuali che li sostengono. Siamo certi che non ci sono grandi differenza di cultura politica tra la destra di Bucci e la destra del PD. Solo che la destra vincente si è dimostrata, per ora, meno stupida e ha fatto su AMIU quello che tutti i lavoratori e la città chiedevano.
Per il resto, si consoli Coletti. Nella pubblica amministrazione, è vero, si annidano inefficienze, sprechi e privilegi. Alcuni lavoratori dell’Università lo sanno molto bene. Occorrerebbe fare pulizia cominciando a pagare di più e meglio coloro che mandano avanti le strutture con lavori sottopagati, senza garanzie di contratto, col lavoro gratuito. A differenza di Coletti pensiamo che gli sprechi vadano fatti pagare ai dirigenti, ai baroni di ogni specie, ai manager delle imprese pubbliche che lavoravano, come nella giunta precedente, per la svendita a IREN.
E per citare un Professore a noi caro che ha lavorato con lei, caro Coletti, pensiamo anche noi che occorra rispolverare l’odio di classe. Quello degli sfruttati e dei lavoratori contro i padroni e i loro servi.
P.S. Per chi ha voglia di leggerlo, l’editoriale si trova su Repubblica on line edizione di Genova. Riquadro a destra. Il link non lo mettiamo perché non mettiamo link a giornali o blog di tal fatta…
Collettivo Comunista GCS