A Genova, la destra xenofoba e reazionaria ha sconfitto la destra economica del PD. Con una affluenza al secondo turno di circa il 42%, il leghista Bucci conquista il municipio con una legittimazione di poco più di 2 genovesi su 10. Avremo dunque un sindaco votato da una infima minoranza di cittadini che, grazie alle fantastiche riforme elettorali del centrosinistra godrà di un potere quasi assoluto.
La sconfitta del centrosinistra è totale ed è frutto di politiche scellerate contro i lavoratori che la precedente giunta Doria ha perseguito fino al parossismo. E’ anche la sconfitta di quella parte a sinistra del PD che fino all’ultimo ha tentato di ribaltare un risultato ricorrendo a toni apocalittici.
Nella parte finale della campagna non hanno neppure esitato a ricorrere alla farsa di un antifascismo da operetta rispolverato per il ballottaggio ma totalmente dimenticato per il restante tempo in cui erano al governo. Con il risultato paradossale di non convincere nessuno tra gli elettori di quelle classi popolari che non hanno votato né al primo né al secondo turno.
Evidentemente per vincere serviva raccontare la frottola di una città in preda ad una deriva fascista che, se esiste e cresce, è prioritamente un effetto della politica disastrosa del centrosinistra.
Ora la città sarà governata dalla Lega e dai suoi alleati. Il mostro è stato partorito da un disastro di cui i responsabili sono in primo luogo il PD e tutti quei compagni che, in questi anni hanno accompagnato le sue politiche criminali. Prima del voto qualcuno ha avuto la brillante idea di lanciare una campagna contro la lega con lo slogan “alzate il culo”. Ora, grazie al loro disastro il culo rischiano di alzarlo i migranti, i poveri e i lavoratori delle cooperative che prima i dirigenti della sinistra e delle associazioni sfruttavano per poche lire e ora rischiano pure il posto di lavoro.
Il voto dimostra che è finita un’epoca. Il PD e i suoi alleati hanno consegnato la città alla Lega. Solo la rinascita di una sinistra di classe può riconquistare quel terreno e combattere il fascismo che può avanzare ancora di più. Una sinistra di classe che deve per prima cosa prendere totalmente le distanze da quella sinistra fallimentare e da quel ceto politico che ha causato questo disastro.