Sabato 19 dicembre, Genova contro la guerra è scesa in piazza con un presidio informativo contro la guerra. Continua la campagna contro la guerra, contro la NATO, contro la vendita delle armi, contro l’imperialismo.
Intervento radio in piazza
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Testo distribuito
No alla guerra
La pace si fa con la giustizia sociale
Le stragi in Europa sono atti barbari ma, ancor più barbara è la guerra che impazza nei paesi ricchi di risorse naturali dove i governi sono spesso fantocci nelle mani dei signori mondiali dell’imperialismo degli Usa e dei paesi dell’Unione Europea. Ci vogliono far credere che si tratta di un conflitto di civiltà o tra religioni (sunniti contro sciiti, o islam contro l’occidente cristiano) ma in realtà è uno scontro per controllare le risorse naturali come il gas e il petrolio. Nonostante le prove schiaccianti che indicano L’Arabia Saudita e la Turchia come i principali alleati dell’ISIS, i governi occidentali continuano a sostenere questi stati canaglia. Nel frattempo chi combatte realmente contro l’aggressione (come il popolo kurdo) viene dimenticato o fatto passare come terrorista. Gli Usa e l’Unione Europea chiamano alla guerra contro i terroristi ma dimenticano di dire che erano o sono tutt’ora i loro alleati. Il loro unico interesse è creare governi amici per continuare a depredare risorse e combattere chi si ribella all’ingiustizia e alla povertà. Per far dimenticare le loro colpe ci parlano di scontro etnico o religioso perché vogliono dividere i lavoratori e fargli dimenticare che la loro guerra è totalmente contraria ai propri interessi. La storia insegna che dopo la guerra continueranno ad essere poveri egualmente sunniti e sciiti, cristiani, fedeli all’Islam o atei mentre continueranno a fare profitti le multinazionali del petrolio, gli imperialismi americano ed europeo. La guerra esterna è sinonimo di guerra interna: più repressione, più razzismo e maggiore possibilità di sfruttare economicamente gli immigrati, lavoratori che avranno meno diritti e tutele, più soldi per gli armamenti e meno per salari, scuola, sanità, trasporti. In questa situazione parlare di pace sembra rivoluzionario. Ma, in queste condizioni di ingiustizia e ineguaglianza, la guerra ha cause molto più serie che attengono al modello di sviluppo capitalista in cui pochi padroni governano il mondo sfruttando la forza dei loro governi. La pace senza giustizia sociale non ha nessuna base reale di appoggio. Dobbiamo creare un movimento contro la guerra: questo significa solidarizzare con le resistenze in corso e lottare contro il nemico che è ci è più vicino. Bisogna mettere in difficoltà chi ci governa, chi vende le armi ai signori della guerra, chi lucra sul petrolio con cui finanziare nuovi regimi e nuove guerre. Solidarizziamo con chi resiste nel mondo ma soprattutto lottiamo per l’uguaglianza e i diritti di chi è sfruttato nei nostri territori. Nel mondo esistono solo due categorie di persone: chi sfrutta e chi è sfruttato. Noi stiamo dalla parte di chi è sfruttato e contro gli sfruttatori. Gli altri stanno con le guerre, con lo sfruttamento, con l’impoverimento dei lavoratori in tutto il mondo.
Lottare seriamente per la pace significa organizzarci per fare la “guerra alla guerra”.
Genova Contro la Guerra info: genovacontrolaguerra@inventati.org