Presentazione del libro La revolucion bonita di Angelo Zaccaria e dibattito con l’autore
Da quando nel 1998 il Comandante Hugo Chavez venne eletto presidente del Venezuela questo paese latinoamericano, prima poco noto ai più, ha trovato nuova fama in tutto il mondo.
Da una parte è salito alla ribalta nelle cronache mainstream occidentali come nuovo stato canaglia guidato da un dittatore.
Dall’altra è divenuto punto di riferimento per i popoli e le persone che lottano per il cambiamento sociale assumendosi la responsabilità politica di reinventare un percorso possibile alternativo al capitalismo dando nuova linfa all’immaginario socialista.
Durante più di quindici anni di Processo Bolivariano, un’alleanza di forze politiche progressiste di differente orientamento hanno messo in campo una decisa inversione di rotta nella gestione pubblica venezuelana, abbandonando le politiche di ispirazione neoliberista e di svendita del patrimonio nazionale a vantaggio statunitense e dei settori di borghesia partner degli USA.
A partire da una diversa gestione delle risorse petrolifere, e sostenuto da ampi movimenti di base, il governo bolivariano ha ribaltato i criteri di reinvestimento degli introiti pubblici mettendo al centro i bisogni primari della popolazione e in particolare dei suoi strati più deboli: casa, sanità, istruzione, e più genericamente protezione sociale.
Molteplici anche i graduali cambiamenti dal punto di vista istituzionale mirati a costruire una nuova struttura di poder popular che possa sostituire i vecchi assetti del potere statale.
In un momento di forte pressione imperialista sulla Revolucion Bolivariana e a pochi giorni di distanza da un nuovo tentativo di golpe filoamericano sventato, nel solco della solidarietà internazionalista, approfondiamo questi temi a partire dall’importante lavoro d’inchiesta svolto in loco da Angelo Zaccaria.