Ieri, in un incontro a Roma l’azienda Esaote ha finalmente acconsentito ad incontrare le delegazioni delle Regioni Liguria e Toscana con il governo mentre non sono stati ammessi al tavolo i Comuni e i lavoratori giunti nella capitale (da Genova e Firenze sono scesi due pullman carichi di lavoratori all’ennesimo giorno di sciopero). Nonostante l’ennesima rigidità, durante l’incontro l’azienda ha fatto un passo che prima escludeva: una trattativa sul piano industriale unilaterale presentato in precedenza. La vertenza entra quindi in una nuova fase che sembrava essere negata fino a qualche giorno prima. Tutto questo è il risultato della lotta dei lavoratori e delle lavoratrici di Esaote e delle officine Ratto che in questi giorni hanno bloccato più volte la produzione e la città. Come già nella vertenza Piaggio la situazione che appariva disperata trova uno spiraglio grazie alla lotta e alla determinazione dei lavoratori.
L’incontro di ieri è solo un primo risultato, nei prossimi giorni si entrerà sul tema e la lotta dei lavoratori continuerà.
Appare comunque evidente come la lotta dei lavoratori sia l’unico strumento reale a disposizione per invertire rotte che travolgono non solo le singole aziende ma riguardano direttamente il futuro della città. Le questioni Fincantieri, ILVA, Esaote e le questioni dei servizi pubblici non sono una vicenda che riguarda solo il futuro dei lavoratori ma sono punti fondamentali per capire il futuro di una città come Genova dove la crisi morde duro e significa desertificazione industriale, fine del servizio pubblico, povertà e disoccupazione.
Le lotte dei lavoratori non sono quindi staccate azienda per azienda ma devono essere considerate come una lotta complessiva che riguarda non solo chi lavora ma chi vuol continuare a vivere in questa città avendo lavoro, servizi, assistenza.
Lo sviluppo della crisi del capitalismo senza risposte decise continuerà a mietere vittime non solo tra i lavoratori delle aziende a rischio o delle partecipate ma colpirà l’intera città consegnandola ad uno sviluppo fatto di precarietà, disoccupazione e assenza di servizi. Solo unendo le lotte con determinazione ed unendo tutta la città intorno ai lavoratori in lotta si potrà invertire la rotta.
I lavoratori Esaote ci stanno provando, le buone notizie di ieri sono uno stimolo a non mollare ed un esempio per tutti. Se non lasceremo soli questi lavoratori e tutti gli altri che continueranno a lottare potremo invertire la rotta e rendere più forti i lavoratori per rendere più forti tutti i cittadini deboli e in difficoltà.
Genova City Strike.